Demansionamento e mobbing
I casi di mobbing e demansionamento si sono estremamente diffusi nell’ambito del lavoro subordinato. Questi comportamenti sono ben delineati in una recente pronuncia del Tribunale di Milano (03/05/2016 n° 1329) che definisce il mobbing come “una condotta sistematica e protratta nel tempo, che concretizza, per le sue caratteristiche vessatorie, una lesione dell’integrità fisica e della personalità morale del prestatore di lavoro, garantita dall’art. 2087 CC”.
Il demansionamento, ovvero l’assegnazione del lavoratore a compiti e mansioni inferiori a quelli che gli spetterebbero in base al suo inquadramento, è un’atto tipicamente utilizzato all’interno della pratica del mobbing.
A fronte di questo tipo di azioni può essere configurata un’azione risarcitoria conseguente ad un inadempimento contrattuale del datore di lavoro che causa un danno sia alla personalità che alla professionalità del lavoratore.
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